• 09/03/2015

Oppure bisogna ritenere che Cossiga abbia platealmente mentito

9 marzo 2015 - “Dopo l’interessante audizione di don Mennini, sacerdote amico di Aldo Moro, è quanto meno audace sostenere che siano caduti castelli in aria, cioè le ipotesi che sia stato il confessore di Moro nella prigione del popolo nelle ultime ore della sua vita. A noi pare che il nodo di chi abbia confessato Moro resti aperto: soprattutto perché il senatore Francesco Cossiga ha ripetutamente detto, in modo esplicito, diretto e pubblico, mai smentito o contraddetto da alcuno, che Moro sia stato confessato prima della sua morte. A meno che non si voglia dire che Cossiga abbia mentito. Il senatore Gasparri dice questo, in sostanza. Insomma, dopo l’audizione che ha offerto molti spunti di riflessione importanti, soprattutto sul ‘canale di ritorno’, come ha evidenziato il presidente Fioroni, o sullo stato di sbandamento e di caos che vigeva al Viminale, si può ben dire che non abbiamo avuto nè conferme nè smentite sulla visita di un sacerdote a Moro”.

Così Marco Carra, deputato Pd, componente della commissione d’inchiesta sul sequestro e la morte di Aldo Moro.