• 23/12/2014

Cruciale il supporto di nuovi metodi investigativi 

“Il lavoro della Commissione Bicamerale d’inchiesta sul sequestro e la morte di Aldo Moro procede con grande impegno e rigore, arricchito da una struttura in grado di approfondire lo studio degli atti e esaminare tutto ciò che è stato raccolto in questi anni. E’ nostro preciso intendimento focalizzare l’attenzione su fatti e circostanze certe, togliendo dal campo tutto ciò che è suggestione, illazione o chiacchiera priva di fondamento”. Così il presidente della Commissione d’inchiesta sul caso Moro, Giuseppe Fioroni, a circa tre mesi dall’insediamento dell’organismo parlamentare chiamato a ricostruire la dinamica del caso Moro nel tentativo di dare risposte ai nodi irrisolti. “Il primo passo, dice Fioroni, sarà dunque quello di accertare fatti concreti e riproducibili con i mezzi che la tecnologia ci consente in relazione a due eventi cruciali di tutta la vicenda di Aldo Moro, cioè l’agguato iniziale di via Fani e la conclusione tragica di via Caetani. Sono certo che il supporto dei metodi investigativi moderni potrà consentirci di dire, dopo trentasei anni, parole di verità, attraverso la ricostruzione degli eventi, perché la verità nasce dalle evidenze e non da ipotesi suggestive e romanzate”.