• 02/07/2014

“Non facciamo l'errore degli anni 70 trattando le comunità locali con logiche centraliste e quindi applicando uno stesso modello di governante”. E’ la provocazione che il deputato Pd Enrico Borghi, presidente Uncem e dell'Intergruppo parlamentare per lo sviluppo della montagna, ha lanciato oggi alle Regioni, durante il convegno del Censis sul vuoto dell'assetto territoriale.

 “Convegno che - spiega  – ha voluto rispondere ad  interrogativi importanti. Ad esempio: senza le province e senza un'articolazione alla scale provinciale di uffici pubblici (dalle prefetture alle camere di commercio), di organizzazioni di categoria e di aziende di servizi locali, come si può rimodulare la dimensione territoriale intermedia? Bastano Unioni di Comuni, Citta' metropolitane e smart cities? “

“C’è la necessità – spiega Borghi - di restituire identità e modelli adeguati alle loro caratteristiche socio-economiche e geografiche alle Terre di mezzo, che non sono i grandi comuni, trasformati in città metropolitane, e non sono le province, obbligate per legge a 'un passo indietro', ma sono quello che rimane fuori da queste categorie. Bene la legge Delrio che stabilisce l'omogeneità del modello sovracomunale dove prima si assisteva ad una frammentarietà dannosa per il territorio, ma ora bisogna  riempire di contenuti il modello dalla legge indicato salvando quello che ha funzionato, avendo però il coraggio di innovare e riformare. I dati presentati dal Censis – conclude il deputato Pd - confermano che le tre province montane, Belluno, Sondrio e VCO, riconosciute di recente dalla Delrio, appaiano come le ''cenerentole'' delle loro regioni. E’ indicativo di un modello che, nonostante le risorse preziose che le nostre montagne detengono, non funziona e deve essere ripensato per consentire lo sviluppo vero di questi territori”.