• 09/01/2015

“La battaglia contro il fondamentalismo islamico non si vince senza unità. È necessario avere senso dello Stato per difendere la democrazia e mettere tutto il nostro impegno per avere un Islam della pace ed isolare le frange estremiste e violente”. Lo ha detto Andrea Manciulli del Pd, vicepresidente della commissione Esteri e presidente della delegazione parlamentare presso l’assemblea parlamentare della Nato durante il dibattito sull’informativa del ministro degli Interni sull’attacco terroristico avvenuto a Parigi due giorni fa.

“Ringraziamo il ministro - ha proseguito Manciulli - per la relazione e con lui ringraziamo le donne e gli uomini delle forze dell’ordine e dei servizi che svolgono un ottimo lavoro. Le piazze spontanee di questi giorni hanno acceso luci di consapevolezza che devono avere la forza di non disperdersi anche perché la lotta al terrorismo islamico non sarà breve. Quello che abbiamo davanti non è un confronto come gli altri. La gravità della minaccia deve essere evidente sempre, anche quando vengono colpiti obiettivi in Afghanistan o in Africa. Il miraggio dello Stato islamico ha attivato un pericoloso rigurgito radicale. Se non colpiamo questo miraggio, si verrà a creare una prospettiva attrattiva pericolosa. Dobbiamo evitare di sovrapporre i ‘lupi solitari’ e foreign fighters; dei secondi sappiamo più cose, i lupi solitari invece si attivano senza che lo si sappia, come è accaduto in Canada e in Australia, e per questo sono difficili da affrontare. E per ultimo vorrei sfatare il luogo comune secondo il quale l’immigrazione è coinvolta in questo fenomeno. Se è coinvolta non lo è per le cose che vengono dette. Un terrorista non lo mettono su un barcone. Dobbiamo preoccuparci piuttosto che nelle nostre periferie sta crescendo il radicalismo ed è un problema tutto e solo nostro”.