• 13/10/2015

"La proposta di legge approvata dall'aula della Camera per il riconoscimento della cittadinanza italiana in favore dei minori di origine straniera favorirà l'intercultura e il rispetto delle differenti provenienze geografiche, linguistiche e culturali: è un valore e una risorsa per le nuove generazioni che deve essere coltivata e favorita attraverso i percorsi educativi all'interno delle scuole". Lo dichiara, in una nota, la deputata del Pd e responsabile nazionale del partito per l'infanzia e l'adolescenza, Vanna Iori. "Loius soli culturae, che è parte fondamentale di questa proposta di legge, crea un legame tra il conferimento della cittadinanza e l'obbligo di un percorso scolastico di cinque anni per chi è arrivato in Italia prima del compimento del 12esimo anno di età: oltre a costituire la miglior risposta a chi in queste ore parla di unriconoscimento indiscriminato, questa norma valorizza il ruolo della scuola e l'importanza che essa ricopre per i minori", aggiunge Iori."Da ormai 50 anni i minorenni stranieri arrivati in Italia con le loro famiglie sono entrati a far parte della scuola italiana: sono il 9% sul totale degli iscritti e questo dato evidenzia che ci troviamo di fronte a un fenomeno strutturale: una reale integrazione passa anche attraverso la condivisione degli stessi diritti oltre che della stessa esperienza scolastica", prosegue la deputata del Pd. "L'intercultura costituisce un arricchimento del sapere: le istituzioni e la scuola non possono esimersi da questo compito di integrazione e devono invece sostenere l’educazione all’interculturalità su tutti i versanti", aggiunge. "Lo ius soli aiuterà quel percorso di cambiamento che, investendo nella formazione comune dei ragazzi di origine italiana estraniera, porterà nei prossimi anni a un ritorno di coesione sociale, di rispetto delle diversità e di convivenza intorno a valori condivisi", conclude la responsabile nazionale del Pd per l'infanzia e l'adolescenza.