• 03/08/2015

“Con le recenti dichiarazioni sul clima e sulla riduzione delle emissioni nocive il Presidente USA Barack Obama brucia le resistenze che spinsero i suoi predecessori ad opporsi al Protocollo di Kyoto, e prova, con coraggio, a ridefinire la politica globale del terzo millennio. Si tratta infatti per gli Stati Uniti di ridurre del 32% le emissioni di CO2 sul livello 2005, entro il 2030, liberando l’atmosfera da milioni di tonnellate di anidride carbonica (il carbone produce il 40% dell’energia elettrica Usa), puntando sulle energie rinnovabili.

Anche l'Europa e l'Italia, in vista della COP 21 di Parigi, devono perseguire con forza nella stessa direzione, mirando ad implementare la produzione di energie da fonti non fossili, l’efficienza energetica e l’adattamento al climate change, il recupero e il riuso. Siamo di fronte a un passaggio di grande rilevanza, ancora più importante perché da scelte coraggiose può derivare una nuova opportunità di crescita che faccia della sostenibilità ambientale un fattore competitivo e non di freno allo sviluppo". Così Chiara Braga, deputata e responsabile Ambiente del Partito Democratico, commentando le recenti dichiarazioni del Presidente Barack Obama sul taglio delle emissioni e chiusura di centrali a carbone negli Stati Uniti.