• 01/10/2015

“Il processo di riforma del codice degli appalti è una grande opportunità per realizzare un sistema condiviso di regole e superare logiche anacronistiche e una pesante burocrazia. Si è voluto garantire un quadro di coerenza, di semplificazione e di trasparenza al sistema degli appalti, con una soft law, come avviene nei Paesi anglosassoni. La nostra scelta di semplificazione netta dell’apparato normativo va di pari passo con il rafforzamento del ruolo delle stazioni appaltanti alle quali sono state rafforzate le funzioni di programmazione, gestione e definizione delle gare verifica e controllo sostanziale dei contratti attraverso una rilettura della norma che vede, tra l’altro, anche il trasferimento dell’incentivo del 2 per cento per i dipendenti della PA dalla progettazione alla fase di programmazione e predisposizione delle gare ed a quella di controllo prevedendo un sistema di sanzioni per i controlli lacunosi e le inadempienze”.

Lo dichiara la deputata democratica Raffaella Mariani, relatrice del provvedimento approvato dalla commissione e che sarà in Aula dal 12 ottobre.

“Abbiamo inserito numerosi riferimenti all’obbligo di pubblicità e trasparenza dell’azione amministrativa chiedendone la intellegibilità per i cittadini e le imprese. Prevediamo oggi che un’opera si svolga in tempi certi e che i cittadini possano verificare con semplicità i resoconti finanziari delle opere. Il superamento del criterio di aggiudicazione al massimo ribasso a favore dell’offerta economicamente più vantaggiosa - continua la deputata democratica - ha permesso di inserire tra i criteri prioritari anche il costo del ciclo di vita dei materiali e degli impatti sull’ambiente e sulla salute umana”. “Viene inoltre enfatizzato il ruolo protagonista della ripresa economica del paese inserendo a pieno titolo le micro, piccole e medie imprese sia nella fase di aggiudicazione che di esecuzione dei contratti con maggiori garanzie nelle opere ottenute in subappalto. Il nuovo sistema di appalti dei lavori pubblici non prevede più deroghe né varianti in corso d’opera. Abbiamo scelto poche regole valide per tutti, anche per la protezione civile la quale pur lavorando nell’emergenza sarà in grado di garantire massima trasparenza unita alla consueta efficienza del pronto intervento. L’esplicito riferimento al superamento della legge obiettivo indica una discontinuità che governo e maggioranza hanno voluto sottolineare per individuare le opere effettivamente utili al Paese e realizzarle con certezza”.