• 10/10/2014

Con approvazione legge delega alla Camera recuperiamo ritardo storico, costruendo sistema di regole certe, introducendo ergastolo della patente e omicidio stradale, aumentando i controlli.

“Con l’approvazione delle legge delega di riforma del Codice della Strada alla Camera recuperiamo un ritardo che in questo Paese ha causato, negli scorsi anni, incertezza nell’applicazione delle norme, spesso contraddittorie tra di loro, e mancati interventi sulla prevenzione e sulla repressione dei comportamenti di guida scorretti. Si tratta di una riforma storica per la sicurezza stradale e per un Codice, vecchio di anni, sul quale si è intervenuto in maniera disomogenea. Il nuovo Codice della strada sarà una carta dei diritti e dei doveri civici: un patto tra automobilisti, forze dell’ordine, gestori di strade e autostrade e produttori di autoveicoli. Il nuovo codice costruirà un sistema di regole certe: si rimettono in equilibrio elementi della sicurezza stradale come formazione, prevenzione e repressione, garantendo la certezza delle sanzioni e delle pene. Contestualmente agiremo sull’aumento dei controlli, sull’ergastolo della patente e sull’introduzione del reato di omicidio stradale nel Codice penale. Il percorso che ha portato all’approvazione ieri sera della legge delega è un felice combinato disposto tra il ruolo del Parlamento e quello del Governo”. Così il deputato Pd e Presidente della Commissione Trasporti della Camera, Michele Meta, commenta l’approvazione avvenuta nella serata di ieri a Montecitorio della legge delega di riforma del Codice della strada.

“Il lavoro che abbiamo messo in campo in questi mesi, grazie alla collaborazione di tutti i gruppi parlamentari, alzerà il livello di attenzione nel nostro Paese sulla sicurezza stradale – assicura l’esponente democratico - andando ad incidere profondamente sulla riduzione dell’incidentalità stradale che continua a mietere vittime e ad avere un costo sociale insopportabile, stimato in 1,5 punti di Pil. Abbiamo fatto un grande passo in avanti sul tema della repressione, introducendo l’ergastolo della patente – sottolinea Meta - per punire coloro che commettono gravi reati e che non potranno più mettersi alla guida di un veicolo, così come abbiamo affrontato il tema dell’introduzione del reato di omicidio stradale che richiede modifiche al Codice Penale. Abbiamo, inoltre, affrontato l’altro importantissimo tema della carenza dei controlli sulle strade italiane che vanno portati dal milione di verifiche annuali ai sette o otto milioni di Francia e Germania, attraverso maggiori risorse che nella legge vengono aumentate – spiega il Presidente della commissione Trasporti - destinando ad un fondo ad hoc  il 15% delle multe riscosse dagli organi accertatori. Tutto ciò in un quadro di garanzie ma di fermezza. Era un impegno assunto dall’inizio della legislatura, confermato dal presidente Renzi e rilanciato nelle sue dichiarazioni programmatiche. Siamo in presenza di un vero salto di civiltà”.