• 01/09/2017

“Dopo gli scontri tra suprematisti bianchi e contestatori a Charlottesville, negli USA avvengono manifestazioni anti-storiche e alcune statue dell'esploratore genovese Cristoforo Colombo sono state distrutte. Da tempo, poi, alcune municipalità statunitensi, ultima quella di Los Angeles, hanno deciso di cancellare il Columbus Day (anniversario del 12 ottobre 1492) dal calendario delle festività cittadine, rimpiazzandolo con la celebrazione delle popolazioni indigene americane. Il Consiglio comunale di Los Angeles si è schierato con attivisti che considerano Colombo simbolo del genocidio subito dai nativi in Nord-america.
Siamo d'accordo con le celebrazioni delle popolazioni indigene, come per tutte le popolazioni che hanno subito persecuzioni e schiavitù, ma le decisioni americane preoccupano: non è accettabile che istituzioni importanti sostengano un falso storico. Offendono la verità e la comunità italo-americana che vede cancellata una propria eredità storica. Infatti, non vi è alcun legame tra l'esploratore Colombo e il genocidio dei nativi : più di 300 anni separano la vita del genovese dagli stermini dei colonizzatori inglesi. Forse lo si vuole accusare per il solo fatto di aver scoperto le Americhe e quindi di aver aperto la porta ad un enorme flusso migratorio che da tutto il mondo ha raggiunto popolato e stravolto il continente americano. Ma se è questo il motivo allora bisogna ricordare tutti i flussi migratori e relative guerre che hanno cambiato nei secoli le popolazioni dell'Italia, dell'Europa, dell'Asia e celebrarne le vittime.
Presenterò un'interrogazione per chiedere al ministro degli Esteri di intervenire per proteggere la figura di Cristoforo Colombo e quindi contrastare le falsità storiche”. Così il deputato Pd Filippo Crimì.