• 31/01/2017

"Dall'audizione del ministro Calenda emergono molto punti in comune fra le posizioni del governo e  quanto già evidenziato nel dibattito e nelle audizioni in Parlamento in merito alla strategia della commissione europea sui dazi contro il dumping commerciale di Paese extra-UE. 
Noi come il Governo riteniamo che il tema dei comportamenti scorretti a livello commerciale sia centrale per la manifattura italiana e i punti principali toccati dal ministro Calenda ci convincono. Prima di tutto  la contrarietà alla concessione oggi alla Cina dello status di economia di mercato. Sia in maniera diretta quanto in maniera indiretta. Per questo occorre evitare regole blande come quella del dazio minore o una troppo ampia discrezionalità nelle procedure tecnico-burocratiche di individuazione delle pratiche scorrette. Servono strumenti efficaci, attivabili senza ambiguità, con criteri chiari e che tengano anche conto delle componenti sociale e ambientale nella valutazione del costo corretto dei prodotti esteri rispetto alle produzioni europee. Ciò al fine di attivare dazi efficaci ed idonei a colpire severamente i comportamenti scorretti nelle pratiche commerciali internazionali. Il superamento della regola del dazio inferiore, che oggi viene proposta dalla commissione europea e che a nostro avviso appare efficace, va in questo senso. Non si tratta di aprire improponibili ed anacronistiche guerre commerciali, per le quali fra l'altro un paese esportatore come l'Italia non ha alcun interesse, ma di tutelare efficacemente la manifattura ed il lavoro italiano ed europeo da pratiche sleali. Su questo punto cruciale continuerà oltre a quello del Governo anche lo sforzo del Parlamento". Lo dice il capogruppo Pd in commissione Attività Produttive, Gianluca Benamati, intervenuto a margine dell'audizione  del ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda.