• 03/03/2016

“Finalmente approvata alla Camera, a larghissima maggioranza e con solo 4 voti contrari, la legge Realacci-Rubinato-Baretta-Da Villa sul commercio equo e solidale. Si tratta di un provvedimento importante, una cura omeopatica per un mercato più a misura d’uomo e un'Italia più sostenibile. Questo provvedimento riconosce al commercio equo e solidale e ai soggetti delle sua filiera la funzione di  sostegno alla crescita economica e sociale dei Paesi in via di sviluppo, indica con definizioni precise significato e finalità di questa forma di commercio, da garanzie di trasparenza e di correttezza sulle modalità produttive e sulle prassi produttive ed organizzative attuate dalle organizzazioni del  settore,  promuove e finanzia azioni di sostegno per il settore.” Lo afferma Ermete Realacci, presidente della VIII Commissione Ambiente della Camera, sul via libera della Camera alla proposta di legge sul commercio equo e solidale di cui è primo firmatario.

“Il commercio equo e solidale - prosegue Realacci – è un aiuto allo sviluppo equilibrato, una forma di lotta alla povertà dei Paesi in via di sviluppo che si basa su pochi ma ben saldi principi: un prezzo più equo pagato ai lavoratori, relazioni commerciali durature, opere sociali per le comunità coinvolte, sostenibilità ambientale dei processi di lavorazione. Dal commercio equo e solidale, inoltre, arrivano oggi prodotti di qualità che incontrano il favore dei cittadini italiani. Non si tratta dunque di una forma assistenziale o umanitaria di sostegno al reddito, quanto piuttosto di una cooperazione duratura per sviluppare capacità imprenditoriali dei produttori, generalmente rappresentati da piccole organizzazioni a carattere familiare o strutturate in cooperative, favorendo la loro crescita economica attraverso la commercializzazione dei prodotti nei mercati dei paesi ricchi. Fra le misure previste dalla legge: l’istituzione di un Elenco nazionale del commercio equo e solidale, l’istituzione della Giornata nazionale dedicata a questa forma di commercio, il sostegno dei suoi prodotti negli appalti pubblici, l’istituzione di un fondo per la promozione del commercio equo e solidale di 1 milioni di euro per il primo anno dall’entrata in vigore della legge presso il Ministero dello sviluppo economico. La prima proposta di legge in materia fu presentata oltre 10 anni fa dall’Associazione interparlamentare per il commercio equo da me promossa”.