• 03/07/2014

"Serve pragmatismo in merito al problema delle centrali di acquisto per i comuni, che dal 1° luglio avrebbero dovuto attivare, attraverso unioni o convenzioni da realizzare, modalità associate di gestione di tutti gli acquisti di beni, servizi, forniture e lavori, e che a causa di ciò hanno dovuto di fatto bloccare gli acquisti.

Il viceministro Morando , in sede di approvazione degli Ordini del Giorno collegati alla conversione del Decreto IRPEF il 1° luglio, si era impegnato a “prevedere una procedura e una tempistica attuative che consentano ai comuni di adeguarsi alla nuova normativa valutando l’opportunità di mantenere la possibilità per i comuni di procedere autonomamente alle acquisizioni di lavori, servizi e forniture effettuate in economia, mediante affido diretto, inferiori a 40 mila euro”.

L’ipotesi iniziale, di introdurre in un Decreto in approvazione la proroga a fine anno per l’entrata in vigore, sembrerebbe tramontata. Si sta andando verso la proposta di inserire nella Legge sulla PA, che dovrebbe essere approvata entro fine luglio alla Camera e i primi giorni di agosto in via definitiva, un emendamento che rinvii l' entrata in vigore e chiarisca i limiti della applicazione. Occorre senso di realismo: la via d'uscita potrebbe essere quella di attribuire alle Unioni di Comuni la funzione, sulla base di bechmarking, con l'utilizzo di Consip per acquisti di beni e servizi di medie e grandi dimensioni e con flessibilità' per acquisti di modeste entità' al fine di non ingessare il sistema e non andare a scapito di efficienza e efficacia".

Lo ha dichiarato il deputato Enrico Borghi, Capogruppo PD in Commissione Ambiente, Lavori pubblici e Territorio.