• 07/10/2014

“Impugnando la legge regionale della Campania che riapre fino a tutto il 2015 i termini degli ultimi condoni edilizi nazionali per la Campania, il Governo ha dato ieri la giusta risposta a questo ennesimo e irresponsabile tentativo di sanatoria. Se non fosse stata impugnata, la legge avrebbe mandato un pesante segnale di tana libera tutti al Paese, ‘regalato’ nuovi pesanti colate di cemento alla Campania senza risparmiare neanche le zone maggiormente vulnerabili come la Penisola Sorrentino-Amalfitana e il Vesuvio, foraggiando le ecomafie. Ricordo infatti che il solo effetto annuncio dei condoni fa lievitare il cemento abusivo: nel 2003 generò ben 40 mila nuove case illegali, con un incremento della produzione abusiva superiore al 41% tra 2003 e 2001. E come se non bastasse l’abusivismo alimenta una vera e propria filiera del cemento illegale, non a caso l’81% dei Comuni sciolti per infiltrazioni mafiose in Campania dal 1991 a oggi vede tra le motivazioni un diffuso abusivismo edilizio, speculazioni immobiliari e pratiche di demolizione inevase. Peraltro, come denunciato da Legambiente, con 838 reati accertati (oltre il 15% del totale nazionale), 952 persone denunciate e 300 sequestri la Campania guida la classifica nazionale dei reati legati al ciclo del cemento” così Ermete Realacci, presidente della Commissione Ambiente Territorio e Lavori Pubblici della Camera, plaudendo all’iniziativa del governo che ieri in CdM ha impugnato la legge regionale della Campania che l’ennesima sanatoria edilizia che arriva dalla Campania.