• 07/03/2016

“Bene Regione Toscana e coordinamento sul territorio”    

"Questa relazione è un case study significativo per il tema contraffazione: si tratta del distretto tessile di Prato, peculiare per l’eccellenza del prodotto tessuto, snodo geografico e organizzativo per il comparto moda Toscano, nazionale ed Europeo. Leader in Italia e in Europa, con marchi importanti, con 20000 addetti, 2,9 mld di fatturato nel 2013 e 1,5 mld di export, accompagnati da capacità innovativa, nella costruzione di filiere attente alla qualità del prodotto e all’ impatto ambientale e sociale". Lo ha dichiarato in aula la relatrice, nonché capogruppo Pd in  commissione d’indagine sulla contraffazione Susanna Cenni, illustrando l'indagine  sulla contraffazione nel settore tessile: il caso del distretto produttivo di Prato.

Cenni ha poi aggiunto: "La centralità di Prato ci ha convinto a  una indagine sulla contraffazione ed è emerso il legame profondo tra la produzione e la commercializzazione di prodotti contraffatti, la violazione delle norme sull’etichettatura, il lavoro nero, la criminalità organizzata. Abbiamo svolto missioni e audizioni, sollecitato istituzioni, forze dell’ordine, l’agenzia delle dogane, organizzazioni di impresa e sindacali, magistrati, la Regione. Forte è il legame tra il fenomeno di illegalità e la forte presenza della comunità cinese, che vive e lavora spesso  in condizioni di sfruttamento e assenza di sicurezza. Connessi all’indagine sono anche aspetti legati alla contraffazione di marchi che riguardano la vasta area del tessile e accessori moda che vedono oltre a Prato, Firenze, il Valdarno, Empoli, Pistoia. Prato quindi centro “specializzato”,  e anche per la connivenza con alcune imprese e professionisti locali.  Voglio poi ricordare  l’indagine svolta a Roma, con il sequestro di oltre 3 milioni di capi di abbigliamento provenienti  da Prato. E  la vicenda dei cinesi morti nel rogo del capannone dormitorio,  che ha visto una determinante discesa  in  campo per volontà del Presidente Rossi  della Regione Toscana con il Patto per il lavoro sicuro nelle province di Prato, Firenze, Pistoia, con 70 giovani ispettori della sicurezza nei luoghi di lavoro, stipulando un protocollo di intesa on le procure di Prato, Firenze, Pistoia. "Da questa indagine - spiega Cenni - sono emerse proposte che sottoponiamo a Parlamento e Governo,  più controlli incisivi sugli operatori e su chi versa nei Money Transfert; la certificazione etica delle filiere produttive;  la tracciabilità dei prodotti; l'etichettatura dei prodotti tessili; la strumentazione tecnologica anticontraffazione; il coordinamento internazionale del sistema delle Dogane; controlli pubblici sulle attività di impresa; sostegno alle filiere del Made in Italy".