• 16/02/2015

“Le norme del codice penale italiano in materia di contraffazione agroalimentare sono inadeguate a contrastare un fenomeno di dimensione globale, in cui sono forti gli interessi della criminalità organizzata”. Lo afferma l’on. Colomba Mongiello, vice presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sul fenomeno della contraffazione, dopo l’audizione dedicata all’olio extravergine d’oliva, svoltasi nel pomeriggio su richiesta della stessa vice presidente, dei sostituti procuratore Aldo Natalini (Siena) e Carlo Antonio Savasta (Trani), del comandante del Comando Carabinieri Politiche agricole e alimentari Gianluca Dell’Agnello, del dirigente della Divisione di sicurezza agroalimentare del Corpo Forestale dello Stato Amedeo De Franceschi e del Capo del III Reparto-Operazioni del Comando generale della Guardia di Finanza Stefano Screpanti.

“Abbiamo verificato dalla testimonianza di chi è in prima linea nella guerra contro gli agro pirati che l’attuale sistema normativo in materia di contraffazione agroalimentare non è evoluto di pari passo con l’espansione dei traffici commerciali e con le innovazioni produttive – continua Colomba Mongiello, che ha coordinato i lavori della Commissione ed è relatrice sul tema specifico. Magistrati e Forze dell’Ordine si trovano, per conseguenza, nell’impossibilità di agire efficacemente o di procedere per analogia con altri reati, con il rischio che inchieste di grande rilievo economico non producano esiti concreti.

Per paradosso, corre più rischi un amministratore di condominio che dichiari il falso nel verbale d’assemblea che un imprenditore che indichi nel portale del MiPAAF una falsa movimentazione d’olio. Proprio a vantaggio della filiera olivicola, la legge ‘salva olio’ ha dotato gli apparati dello Stato di strumenti, a partire dalle intercettazioni telefoniche, che hanno migliorato la capacità di prevenzione e repressione delle frodi alimentari. Un complesso normativo che andrebbe più diffusamente e puntigliosamente applicato; a maggior ragione considerando che, nella seduta odierna, ci è stato chiesto di impegnarci affinché alcune norme siano inserite nel codice penale per essere applicate a tutte le filiere agroalimentari. Operazione che avrebbe come effetto il miglioramento complessivo anche degli strumenti di tutela previsti per l’extravergine d’oliva.

Oggi abbiamo potuto verificare quale sia l’efficacia degli strumenti legislativi in dotazione a magistratura e Forze dell’Ordine e abbiamo assunto le informazioni necessarie per elaborare le proposte di miglioramento della normativa a tutela della qualità e della salubrità del cibo da sottoporre all’attenzione del Parlamento e del Governo. E’ questa la funzione della Commissione d’inchiesta – conclude la vice presidente Colomba Mongiello – e ci impegneremo a svolgerla con rigore e responsabilità”.