• 27/11/2015

In relazione agli effetti che i cambiamenti climatici provocano anche in agricoltura, la XIII commissione ha approvato la risoluzione del deputato Pd Giorgio Zanin che impegna il Governo a promuovere la costruzione di un tavolo permanente nazionale per sostenere una pianificazione a 20-30 anni della trasformazione colturale, delle esigenze del mondo zootecnico e che indichi un percorso di negoziazione in sede europea anche a proposito di indennizzi e di polizze assicurative. La risoluzione, votata all’unanimità, assorbe alcuni obiettivi proposti anche da M5stelleo e Sinistra Italiana.

Spiega il deputato Zanin : “ La prossima settimana, a Parigi, si terrà la COP 21 ai fini di contenere il cambiamento climatico. L’agricoltura, un comparto che produce notevoli quantità di gas serra, nei prossimi decenni sarà inevitabilmente condizionata dai cambiamenti climatici in atto. La fascia del sud Europa sarà la più colpita nel continente, con rovesci improvvisi, siccità e generale impoverimento idrico. Diventa quindi decisivo una specifica iniziativa che accompagni il mutamento in atto, anche a tutela del reddito agricolo nazionale. La resilienza del sistema-agricoltura – continua - è legata in misura notevole al tradizionale passaggio generazionale di conoscenze, mentre oggi sono necessarie conoscenze che aiutino una pianificazione di lungo corso. Il mondo scientifico deve essere coinvolto per sostenere i percorsi formativi dei soggetti pubblici come Ersa e privati come i consulenti tecnici delle associazioni di categoria quali Coldiretti, Confagricoltura e Cia”.

“Il testo – conclude Zanin – è frutto anche di una serrata collaborazione con il Dipartimento di Scienze Agrarie ed Ambientali dell’Università di Udine ed, in particolare, con il Prof. Federico Cazorzi. Ritengo che non solo il mondo universitario, ma tutte le istituzioni di istruzione, formazione e assistenza devono assumere in questo senso un ruolo primario per coadiuvare gli agricoltori, mentre le organizzazioni agricole devono collaborare nel progetto coerente di innovazione dei processi produttivi. Solo così sarà possibile promuovere un modello di agricoltura sostenibile, incoraggiando le comunità locali a gestire la produzione e il consumo delle proprie risorse, promuovendo la transizione verso l'agroecologia e le pratiche resilienti”.