• 20/02/2015

“Proseguire nel percorso delle riforme è essenziale; vanno ben ponderate ma è assolutamente necessario farle: ne va della credibilità della politica, che deve superare i veti incrociati che producono immobilismo. È necessario il coinvolgimento di tutti gli attori, un’alleanza che produca innovazioni importanti anche nella lotta alla corruzione”. Lo ha detto la deputata del Pd Anna Rossomando concludendo il convegno “Antidoti alla corruzione: trasparenza, buone prassi e sanzioni efficaci”, che si è svolto questa mattina alla Camera con la presenza del ministro della Giustizia Andrea Orlando.

Rossomando, facendo riferimento all’idea di introdurre  il parere preventivo dell’avvocatura pubblica sugli atti dell’amministrazione, ha osservato che “se non c’è un coinvolgimento diretto dell’avvocatura pubblica questa battaglia non sarà vinta, ed è fondamentale che abbia autonomia e indipendenza. Poi vedremo se il parere preventivo debba essere obbligatorio per tutti i soggetti implicati e in che misura. Di certo deve passare il concetto che il controllo sugli effetti giuridici di un atto è a salvaguardia dell’amministrazione, non in contrapposizione”.

Più in generale la deputata del Pd ha ricordato che “sulla corruzione si è scelto di intervenire più incisivamente su vari piani, raccordati tra loro. Il piano penale è sicuramente importante, e si inaspriscono le pene laddove ce n’è bisogno, ma la scelta è stata di adeguare gli interventi alla dimensione economica e soprattutto alla dimensione occulta del fenomeno: il problema è scoprire il reato e farlo emergere. Di qui gli interventi sull’autoriciclaggio, sul falso in bilancio, la previsione di premiare chi decide di collaborare, intervenire sulla prescrizione come stiamo facendo alla Camera”.

“Intervenire sulle pene – ha detto ancora Rossomando – non vuol dire necessariamente inasprire la pena detentiva: ad esempio è utile intervenire sulle pene accessorie come l’interdizione dai pubblici uffici che va potenziata. E bisogna colpire i patrimoni, come pure va spezzato il rapporto di potere che genera corruzione”.