• 01/02/2017

Superata vecchia concezione di fallimenti e insolvenza

“Oggi approviamo una legge efficace in grado di dare risposte chiare in materia di crisi d'impresa e insolvenza; è un altro tassello per adeguare il Paese alle sfide che lo attendono. Il ddl che approviamo oggi è un nuovo tassello nel percorso delle riforme varate fin qui in materia di giustizia civile e penale reso necessario dal fatto che l'attuale impianto normativo non risponde più ai bisogni sociali ed economici del Paese”. Lo ha detto Franco Vazio, deputato del Pd componente della commissione Giustizia durante la dichiarazione di voto al ddl di riforma delle discipline della crisi di impresa e dell'insolvenza.

“In questa legislatura abbiamo discusso ed approvato riforme di straordinaria importanza sia in campo civile che in campo penale - prosegue Vazio - di cui si discuteva da anni. L’attuale normativa in materia di fallimenti risale al 1942 e non risponde ai bisogni attuali del sistema economico e sociale del Paese. Abbiamo tenuto conto della necessità di non decretare la morte civile dell’imprenditore che venisse colpito da una crisi, ma nello stesso tempo dovevamo tutelare il giusto interesse dei creditori ad essere soddisfatti delle loro pretese nei tempi più rapidi possibili. Oggi votiamo una legge di delega al Governo completa, organica e davvero efficace in grado di affrontare e risolvere positivamente le crisi d’impresa e dell’insolvenza abbandonando il concetto di fallito e fallimento. Con questa riforma abbiamo scelto un approccio innovativo, anche lessicale, per esprimere una nuova cultura per superare l’insolvenza vista come evenienza fisiologica nella vita di un’impresa da prevenire, eventualmente da regolare, ma da non coprire con pubblico e manifesto discredito”.

“Oggi votiamo un provvedimento fondamentale - ha proseguito Vazio - per adeguare il nostro Paese alle sfide che lo attendono così come già accaduto molte volte in questa legislatura: quando votammo la legge delega sul processo civile e sul processo penale, la modifica al 416 ter del c.p. sul voto di scambio politico mafioso, i tanti provvedimenti ispirati al rigore e all'equità per colpire le condotte illecite come la corruzione ed il riciclaggio. Così come accadde anche quando si approvò il testo di legge per disciplinare le unioni civili e il divorzio breve. Ebbene anche oggi vogliamo dire che non si vive solo di una narrazione fatta di parole vuote e di polemiche inutili. Per l’ennesima volta in questa legislatura dimostriamo con i fatti che questo Parlamento lavora seriamente per risolvere i problemi e riformare l’Italia e che alle parole noi contrapponiamo riforme attese da decenni”.