• 25/03/2015

"Chiediamo ai ministri dell’Istruzione e della Salute di tutelare i giovani con diabete da discriminazioni come quelle avvenute recentemente in istituti scolastici in Sardegna”. Lo ha detto Lorenzo Becattini, deputato del PD in commissione Affari sociali e promotore dell’Intergruppo parlamentare ‘Qualità della vita e diabete’ che in questi giorni ha presentato una interrogazione al Ministro dell'istruzione dell'Università e della Ricerca ed al Ministro della Salute.

“Non si possono accettare episodi di discriminazione all'interno delle scuole pubbliche ai danni di giovani studenti affetti da diabete - ha proseguito Becattini -. Il nostro Paese è certamente una democrazia moderna ed in quanto tale non può tollerare simili restrizioni dei più elementari diritti civili. Uno studente non può essere oggetto di discriminazione in quanto diabetico da parte della struttura scolastica che lo forma. Lo scorso settembre in due istituti scolastici, a Carbonia (CI) e a Iglesias (CI), si sono verificati altrettanti gravi episodi. Nel primo caso un bambino di 4 anni veniva allontanato da un asilo pubblico perché diabetico; nel secondo, una studentessa di 12 anni veniva punita con una nota perché a causa della glicemia bassa aveva sbagliato il compito. A distanza di mesi, la situazione non ha avuto risvolti positivi: il bambino di 4 anni non frequenta più l’asilo e la bambina di 12 anni ha cambiato classe. La scuola, in particolar modo quella pubblica, deve impedire ogni forma di discriminazione del minore (soprattutto in relazione alla sua malattia) ed anzi deve in ogni modo favorire la piena inclusione dello studente nella vita scolastica. Questi episodi, oltre ad essere veri e propri atti discriminatori, costituiscono una chiara violazione del diritto alla salute ed all'istruzione del minore, diritti che trovano riconoscimento in ambito costituzionale, europeo ed internazionale. Purtroppo spesso ciò si verifica a causa della scarsa informazione sul diabete. Se si vuole che in futuro simili fatti non si ripetano sarà necessario informare correttamente l'opinione pubblica su questa patologia".