• 02/04/2015

Le interpretazioni capziose e le pesanti offese rivolte dal sindaco di Verona al lavoro della Commissione parlamentare Antimafia sono totalmente infondate e gravemente lesive della dignità del Parlamento.

Le valutazioni sulla situazione di Verona sono state condivise insieme alla Presidente Rosy Bindi (PD) dai Vicepresidenti Claudio Fava (Misto-PSI-PLI) e Luigi Gaetti (Movimento 5 stelle) e dai parlamentari Enrico Buemi (PLA-PSI-MAIE), Francesco D’Uva (Movimento 5 stelle), Alessandro Naccarato (PD), Rosanna Scopelliti (Area Popolare -NCD/UDC), componenti della delegazione.

La richiesta di rivalutare, alla luce dei gravi fatti emersi dalla recente inchiesta Aemilia, l’invio di una commissione d’accesso al Comune di Verona è stata avanzata a garanzia dell’amministrazione e della cittadinanza, come strumento di prevenzione contro le infiltrazioni di stampo mafioso che hanno già prodotto gravissimi danni in altre realtà del nord d’Italia, dove la sottovalutazione di tutte le istituzioni ha facilitato l’aggressione criminale.

La legge attribuisce alla Commissione parlamentare antimafia il compito specifico di “svolgere il monitoraggio sui tentativi di condizionamento e di infiltrazione mafiosa negli Enti locali e di proporre misure idonee a prevenire e contrastare tali fenomeni”.

La delegazione parlamentare si è attenuta strettamente alla sua funzione istituzionale, come già avvenuto a Roma e Reggio Calabria, e respinge ogni tentativo di strumentalizzare le finalità del suo lavoro.