• 28/11/2014

Il deputato del Partito democratico Paolo Bolognesi sostiene che sia “uno spreco di risorse pubbliche” la scelta della Marina militare di affidare il servizio di welfare aziendale nel corso del 2013 alla società denominata «Eudaimon» che si definisce come «l'unica in Italia con proposta completa per le soluzioni finalizzate ad agevolare la conciliazione tra vita-lavoro del personale».

“Questa società – spiega Bolognesi che ha presentato una interrogazione insieme al capogruppo Gian Piero Scanu - ha ricevuto dalla Marina militare l'incarico di svolgere uno studio sulle problematiche che riguardano il benessere del personale e proporre delle soluzioni da attuare direttamente tramite servizi da affidare alla stessa società o indirettamente tramite terzi. Il nuovo codice dell'ordinamento militare prevede che quei compiti (assistenza morale, benessere e protezione sociale dei dipendenti) competano agli uffici-benessere della Forze armate e alle rappresentanze militari; l'articolo 1833 del decreto legislativo n. 66 del 2010, inserito nel Libro sesto, Titolo VI, prevede che le eventuali esternalizzazioni siano prioritariamente affidate ad organizzazioni costituite tra il personale dipendente, le associazioni d'arma, di categoria, e solo in ultima analisi a soggetti terzi. Secondo noi non sussistono i presupposti per affidare questo genere di incarichi, nei fatti di consulenza e gestione esterna, a titolo oneroso e la risposta alla nostra interrogazione data dal sottosegretario Rossi non ha chiarito del tutto la questione. Tra l’altro, questi servizi in genere vengono offerti a gruppi di consumatori a titolo gratuito, visto che le società ricevono in cambio la possibilità di avere contatti diretti con l’utenza. Per questo crediamo che la Corte dei Conti non lascerà passare inosservata questa vicenda”, conclude Bolognesi.

 

Di seguito la risposta del sottosegretario Domenico Rossi alla interrogazione di Bolognesi e Scanu - dal bollettino della Commissione Difesa della Camera del 28 novembre 2014.

 

Il sottosegretario Domenico ROSSI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

   Si precisa, in premessa, che il cosiddetto «welfare aziendale» non è direttamente riconducibile all'articolo 1833 del decreto legislativo n. 66 del 2010, richiamato nell'atto, in quanto il contesto di riferimento della citata disposizione normativa riguarda, principalmente, gli organismi di protezione sociale che nascono per consentire al personale militare e alle famiglie di utilizzare a costo contenuto i circoli ricreativi, gli stabilimenti balneari, i soggiorni militari, come luoghi di ritrovo e di svago e con lo scopo di promuovere l'elevazione culturale del personale stesso.
  Tanto premesso, nel merito delle questioni sollevate nell'atto, si rende noto che nel mese di settembre 2013, lo Stato Maggiore della Marina ha disposto la costituzione di un Comitato di progetto per la realizzazione di un sistema di benessere a favore del personale dipendente, affidando, dopo apposita procedura in economia, la realizzazione di un'attività di studio per le esigenze del personale di Forza armata alla società Eudaimon, azienda leader nel settore benessere.
  Lo studio, riguardava un progetto innovativo concernente, tra le varie cose, la creazione mirata di un portale di accesso ad una serie di servizi finalizzati al benessere di tutto il personale militare, quali convenzioni per l'acquisto di beni (libri, articoli di vestiario, alimenti), e servizi (per gli anziani, corsi di studio, assicurazioni, visite mediche specialistiche).
  L'intero progetto è stato sviluppato in rapporto costante con il COCER Marina che ha contribuito alla predisposizione delle specifiche tecniche poste a base di gara ed ha, altresì, segnalato alcune ditte specializzate nel «welfare aziendale», consentendo di poter ampliare il numero di proposte da valutare.
  È al momento in corso il procedimento di aggiudicazione della gara, che ha ad oggetto una vera e propria fornitura di servizi non soddisfacibili al momento con risorse interne.
  In futuro, acquisendo questo know-how e nel caso in cui la soluzione dia gli esiti attesi, sarà valutato il costo-efficacia in merito alla possibilità di continuare ad esternalizzare tale tipo di attività.
  Per la fase di start-up la spesa dovrebbe ammontare a circa 20.000 euro, comprendendo:
   a) individuazione del pacchetto convenzioni;
   b) attivazione dei fornitori convenzionati;
   c) set-up Piattaforma Life@Work Eudaimon;
   d) attivazione del contact center;
   e) impostazione della strategia e del piano di comunicazione.

  La spesa, invece, per la gestione annuale ammonta a 30.000 euro e comprende:
   a) Gestione del Pacchetto Convenzioni;
   b) Integrazione del Pacchetto Convenzioni;
   c) Gestione dei fornitori;Pag. 33
   d) Gestione della Piattaforma Life@Work Eudaimon;
   e) Gestione e supporto utenti.

  Chiarito quanto sopra, si precisa che il COCER Marina è l'organo rappresentativo di tutto il personale della Forza armata e, quindi, anche delle Capitanerie di porto che sono uno dei vari corpi della Marina.
  In ragione della differente allocazione finanziaria delle risorse relative alle Capitanerie di porto (Ministero delle infrastrutture e dei trasporti), lo Stato maggiore della marina ha provveduto a coinvolgere ufficialmente nel progetto di «welfare aziendale» il Comando Generale delle Capitanerie di porto, che ha formalmente condiviso il progetto di sistema di benessere a favore del personale, assicurando anche la copertura finanziaria della parte di competenza.
  Si evidenzia che l'iniziativa, in relazione ai risultati che darà nel periodo iniziale sarà sottoposta ad ulteriori, necessari approfondimenti, anche sul piano della soddisfazione del personale destinatario.
  Lo scopo finale è quello di poter, in futuro, avere nelle disponibilità dell'elemento di organizzazione centrale dedicato al «benessere del personale», personale qualificato e formato per avviare un percorso di internalizzazione della tematica del welfare.