• 01/06/2016

“Condivido pienamente l'appello della Federazione Nazionale della Stampa. Mi auguro innanzitutto che il Senato possa approvare prima possibile la legge licenziata a suo tempo dalla Camera, che prevede l'abolizione del carcere per i giornalisti in relazione al reato di diffamazione a mezzo stampa. E che contiene

misure, sia pure parziali, contro le intimidazioni delle querele temerarie nei confronti degli organi di informazione più coraggiosi, meno forti e più esposti. Quanto poi alla norma che la Commissione Giustizia del Senato ha introdotto qualche settimana fa (nel quadro del provvedimento a difesa degli amministratori locali minacciati e intimiditi spesso da poteri criminali) norma che prevede inasprimenti di pene fino al carcere per i giornalisti, credo e mi auguro che ci siano tutte le condizioni per chiarire ogni equivoco e togliere ogni ragionevole dubbio. Sono i giornalisti, specialmente in certe zone del Paese, ad essere troppo spesso vittime di intimidazioni al fine di impedire e bloccare inchieste e pubblicazioni. Sono vittime, insieme a quegli amministratori coraggiosi che fanno del rispetto delle regole e della legalità la loro azione quotidiana di governo. Se ci sono casi di organi di informazione, magari in combutta con poteri illegali o criminali, che si prestano a intimidire gli amministratori che fanno il proprio dovere, si definiscano gli strumenti di contrasto, senza minimamente ledere il diritto alla libera informazione, che soprattutto in certe aree del Paese, è spesso minacciata”.  

Così Walter Verini, capogruppo Pd in Commissione Giustizia della Camera e relatore in aula del provvedimento sulla diffamazione a mezzo stampa.