• 19/02/2015

Ora serve riforma innovativa

“La sentenza del Consiglio di Stato sull'equo compenso rende merito all'impegno del PD e del Ministro Franceschini a tutela del diritto d'autore anche nell'era del digitale. Questa è la vera grande sfida culturale di una buona politica nei confronti di autori ed editori”. Lo dichiara Roberto Rampi, deputato del Partito Democratico e componente della Commissione Cultura Scienze e Istruzione della Camera dei Deputati.

“Si tratta di distribuire equamente i profitti generati dalle opere con tutta la filiera creativa che li realizza, cancellando sacche di sfruttamento del lavoro intellettuale. Non si tratta di tasse, come molti vogliono far credere, né di una guerra tra i cittadini, fruitori di musica e arte, e chi questi contenuti li crea e li produce. Anzi. Una buona regolamentazione – spiega il deputato Pd - significa più contenuti, più accessibili, a prezzi più equi. Si tratta di chiedere a tutti di riconoscere quanto dovuto a chi crea, anche nella rete, anche nell'era digitale”.

“Da oggi aumentano le risorse a disposizione. Ora è fondamentale che vadano a sostegno dei giovani autori, delle opere prime, dei festival e delle piattaforme che valorizzano i talenti. È la scommessa per il futuro culturale del nostro Paese. Questo motiva ancora di più l'azione, cui il PD, la Commissione Cultura, il Ministro stanno da tempo lavorando, per una riforma innovativa del diritto d'autore che – conclude Rampi - favorisca lo spettacolo dal vivo, gli esordienti, e veda una sempre più equa distribuzione dei diritti generati anche dai flussi di traffico nella rete.”