• 16/01/2017

“Sabato scorso il Cdm ha approvato un decreto legislativo sulla buona scuola “promozione dell’inclusione scolastica degli alunni con disabilità” che riorganizza e razionalizza i provvedimenti vigenti in materia, tenendo conto della nuova prospettiva nazionale e internazionale dell’inclusione scolastica, riconosciuta quale identità culturale, educativa e progettuale del sistema di istruzione e formazione in Italia. Il problema sull’eccessiva mobilità degli insegnanti degli alunni dei disabili denunciato dal dossier pubblicato su Tuttoscuola è un problema dovuto principalmente a due fattori. Il primo, che è cresciuto il numero dei docenti di sostegno a causa del piano straordinario delle assunzioni con azzeramento delle graduatorie ad esaurimento, previsto dalla legge 107, e del concorso bandito lo scorso anno per 60.000 nuovi posti; il secondo che il  comma 108 dell’ articolo 1 della legge della Buona Scuola (n.107) prevede un piano straordinario di mobilità per consentire al personale reclutato di muoversi su base nazionale, creando, così, per il primo anno in particolare, un problema di continuità didattica.  Questo governo e il parlamento hanno fatto e stanno facendo molto per il diritto allo studio dei ragazzi disabili. Solo un esempio: nella mia Regione, l’Emilia Romagna, sono stati assegnati quest’anno 420 posti di sostegno in più rispetto l’anno passato e tanti altri vengono assegnati in deroga per cercare di accogliere quanto più possibile le richieste formulate. Ora non serve criticare, si tratta di lavorare  più alacremente possibile per rendere più veloce questo periodo di assestamento che crea inevitabilmente alcune insofferenze”.  

Così il deputato Pd Giuseppe Romanini, della commissione bicamerale per l’infanzia, commenta i dati del dossier sulla ‘mobilità’ pubblicati da Tuttoscuola che sottolineano il disagio provocato da una eccessiva mobilità degli insegnanti di sostegno, mobilità che mette in difficoltà i ragazzi assistiti costretti così a cambiare spesso insegnante.