• 16/06/2015

“Governo, forze parlamentari e istanze territoriali hanno lavorato compatti, ognuno entro le proprie responsabilità, fornendo contributi preziosi per dare impulso a un cammino che non deve escludere la partecipazione di nessuno. L’ennesimo segno di un cambio di marcia”. Lo ha detto il capogruppo Pd in commissione Agricoltura Nicodemo Oliverio nella dichiarazione di voto finale al Dl sull’Agricoltura approvato oggi in aula alla Camera.

Oliverio ha poi proseguito: “Sta in questo lavoro condiviso verso il bene comune, una delle più importante svolte politiche e di metodo che stiamo sperimentando. E’ il momento di agire assieme per rinforzare i cardini di un modello di crescita equo, sostenibile e partecipato. Negli anni dei governi a trazione leghista abbiamo assistito a una gestione politica divisiva, che ha messo sistematicamente in conflitto Nord e Sud, realtà forti e realtà deboli. Il provvedimento che votiamo oggi è, invece, l’ennesima conferma del radicale cambio di rotta operato dal Governo di Matteo Renzi, con l'impegno fondamentale del Ministro Martina.

Lo Stato oggi – spiega - dà una risposta a 35 mila allevatori italiani, rafforza la filiera creando un unico organo interprofessionale, analogamente alla normativa francese e spagnola si dispone che il Ministero delle Politiche agricole possa riconoscere solo un’Organizzazione interprofessionale per ciascun prodotto agricolo, gruppo o settore. Il livello di tutela degli allevatori viene elevato con la stipula di contratti scritti della durata minima di dodici mesi e con l’inasprimento delle sanzioni. Il risultato di quella stagione è ben stampato nel numero 5: sono i miliardi che il nostro paese ha dovuto pagare per coprire le sanzioni europee dovute ai favori di Tremonti. Una politica che ha scaricato sugli allevatori onesti, del Nord e del Sud, e sui fondi del Fas destinati al Mezzogiorno tutti i costi di questa scellerata operazione. Si parte poi con un piano olivicolo nazionale da 32 milioni con uno sguardo speciale rivolto alla Puglia, colpita dal batterio della Xylella .

Un cambio di rotta dunque – ha concluso Oliverio - che è stato il clima che ci ha visto lavorare in Commissione Agricoltura. Questa l’impostazione che ha prevalso anche in quest’Aula”