• 31/07/2018

“Il testo che reintroduce i voucher lascia troppi spazi per le ambiguità”. Lo dichiarano Nicodemo Oliverio, responsabile Agricoltura del Pd e Susanna Cenni, vicepresidente della Commissione Agricoltura della Camera, a proposito del Dl Dignità, a margine del sit-in promosso dai sindacati agricoli davanti a Montecitorio.

“Si tratta – spiegano – di un disincentivo all'uso di strumenti stagionali, che già esistono nel settore, una proposta che non aiuta le imprese e rende più a rischio e opaco il rapporto occasionale di lavoro in agricoltura. Quello dell’agricoltura è un settore strategico e vitale, che ha bisogno di snellimento per le imprese, e di vigilanza su dimensioni ancora fortemente negative come il lavoro nero, il caporalato, lo sfruttamento che chiedono a noi tutti di vigilare ed applicare con decisione le norme esistenti fino in fondo. Invece, siamo di fronte ad un arretramento: le norme del ‘decreto Di Maio’ aprono nuove ferite nel settore agricolo nazionale, penalizzano sensibilmente i lavoratori e confermano i dubbi che noi avevamo. Anche  il sindacato ha espresso anche in queste ultime manifestazioni in piazza Montecitorio le sue perplessità,  sul  rischio di mettere in discussione la legge sul caporalato. Noi non siamo d’accordo. La legge sul caporalato fortemente voluta dai Ministri Martina e Orlando, non va modificata ma applicata e non ci convince un ripristino dei voucher in agricoltura come imposto dal Governo, senza alcun confronto con le parti sociali. Occorre invece riconoscere davvero più dignità al lavoro, favorire lo sviluppo dell’intero settore, e intervenire sul grigio che nella filiera condiziona lavoro, retribuzioni e prezzi al produttore. Il mercato del lavoro agricolo, in quanto ampiamente stagionale e non accessorio, prevede già tanta flessibilità contrattuale, e non necessita certo di ulteriori  forzature”.

“Siamo a fianco dei lavoratori agricoli e delle organizzazioni sindacali mobilitati in questi giorni, e siamo impegnati per favorire e sostenere la nostra agricoltura, la qualità e la trasparenza delle nostre filiere, grande valore aggiunto della nostra economia”, concludono.