• 24/11/2014

“La Mauritania ha dichiarato 'guerra' al matrimonio delle minorenni, un fenomeno che riguarda più di un terzo delle unioni nel Paese, secondo le stime ufficiali, la metà secondo le organizzazioni per i diritti umani. Una notizia epocale che riguarda la sofferenza di un moltitudine di bambine, future donne, e quale modo migliore questo per celebrare la giornata internazionale contro la violenza sulle donne prevista per domani 25 novembre. La violenza sulle donne si può esprimere in tanti modi e questo delle baby spose di alcuni paesi africani,orientali e medio orientali è uno dei più terribili e molto diffuso.

Secondo i dati del ministero degli Affari sociali, dell'infanzia e della famiglia mauritano, il 37% delle ragazze si sposa prima dei 18 anni, il 15% prima dei 15 anni e questo accade soprattutto nelle aree rurali, con conseguenze devastanti sulla salute di queste giovani spose. Il tentativo della Mauritania di arginare il matrimonio delle bambine è un fatto epocale che va nella direzione promossa dall'Unione africana di sensibilizzare il continente su questo tema.

Bambine, dunque future donne che vanno tutelate e protette. In Italia, contro la violenza delle donne stiamo facendo molto , dalla ratifica della convenzione di Istanbul, alla legge approvata contro il femminicidio i cui risultati nel 2014 sono arrivati: i femminicidi sono infatti diminuiti. Ancora però c’è molto da fare e la tutela delle donne deve passare non soltanto dal rispetto delle leggi ma da un capillare cambiamento culturale del nostro paese che ponga donne e uomini su un piano di pari dignità e pari autonomia. La svolta, la riscossa civica del Paese parte anche da qui, dalla Promozione della soggettività femminile e dal contrasto alle numerose diverse e perverse forme di violenza”. Lo ha dichiarato la deputata Pd Maria Antezza, componente dell’ufficio di Presidenza della Bicamerale Infanzia e Adolescenza.