“La Mauritania ha dichiarato 'guerra' al matrimonio delle minorenni, un fenomeno che riguarda più di un terzo delle unioni nel Paese, secondo le stime ufficiali, la metà secondo le organizzazioni per i diritti umani. Una notizia epocale che riguarda la sofferenza di un moltitudine di bambine, future donne, e quale modo migliore questo per celebrare la giornata internazionale contro la violenza sulle donne prevista per domani 25 novembre. La violenza sulle donne si può esprimere in tanti modi e questo delle baby spose di alcuni paesi africani,orientali e medio orientali è uno dei più terribili e molto diffuso.
Secondo i dati del ministero degli Affari sociali, dell'infanzia e della famiglia mauritano, il 37% delle ragazze si sposa prima dei 18 anni, il 15% prima dei 15 anni e questo accade soprattutto nelle aree rurali, con conseguenze devastanti sulla salute di queste giovani spose. Il tentativo della Mauritania di arginare il matrimonio delle bambine è un fatto epocale che va nella direzione promossa dall'Unione africana di sensibilizzare il continente su questo tema.
Bambine, dunque future donne che vanno tutelate e protette. In Italia, contro la violenza delle donne stiamo facendo molto , dalla ratifica della convenzione di Istanbul, alla legge approvata contro il femminicidio i cui risultati nel 2014 sono arrivati: i femminicidi sono infatti diminuiti. Ancora però c’è molto da fare e la tutela delle donne deve passare non soltanto dal rispetto delle leggi ma da un capillare cambiamento culturale del nostro paese che ponga donne e uomini su un piano di pari dignità e pari autonomia. La svolta, la riscossa civica del Paese parte anche da qui, dalla Promozione della soggettività femminile e dal contrasto alle numerose diverse e perverse forme di violenza”. Lo ha dichiarato la deputata Pd Maria Antezza, componente dell’ufficio di Presidenza della Bicamerale Infanzia e Adolescenza.