• 27/04/2015

“Sono passati quasi 21 anni da quando abbiamo cominciato a proporre una legge per i reati ambientali e questo governo, che ha fatto della legalità la propria bandiera, non può permettersi di aspettare oltre. Lo ha dichiarato il presidente della commissione bicamerale su Ecomafie Alessandro Bratti (Pd)  oggi in aula durante la discussione generale del disegno di legge sugli Ecoreati.

“Questo provvedimento che ha avuto un iter ricco d’insidie – ha proseguito Bratti – è stato migliorato al Senato nonostante sia stato inserito l'articolo sull'air gun con un emendamento presentato da Forza Italia, che poi alla Camera ha proposto di sopprimerlo, con la consapevolezza che, con questa modifica, si sarebbe poi dovuto tornare al Senato con l'obiettivo di affossare questa legge.  Il ddl introduce il disastro e il grave inquinamento ambientale nel codice penale. Procedimenti penali storici come quello di Casale Monferrato, Porto Marghera,Bussi, Cogoleto, Pioltello Rodano, la Terra dei fuochi con le norme previste da questo provvedimento avrebbero avuto sicuramente esiti giudiziari differenti. Inoltre, avrà efficacia anche per situazioni minori, sconosciute ai più ma che creano danni all’ambiente e all’economia. Ci sono, ad esempio, aziende private che sversano i reflui industriali e gestiscono discariche senza autorizzazione e che con l’attuale legislazione alla fine ne escono con una piccola sanzione oppure se la cavano quasi sempre con una prescrizione che li salva dalle sanzioni E se quando va bene si arriva alla condanna, e ci sono aree da bonificare, l’imprenditore spesso fallisce e i costi relativi sono sostenuti dalla pubblica amministrazione.
“Ci troviamo dunque – ha concluso Bratti - nella possibilità di introdurre finalmente uno strumento giuridico efficace che proteggerà non solo l'ambiente, la salute dei cittadini ma anche la gran parte delle imprese sane e innovative di questo paese”.