• 02/02/2016

“Presenterò una interrogazione al Ministro della Cultura, Dario Franceschini, per chiedere un effettivo monitoraggio della legge Levi, in modo da attuare maggiori e più efficaci controlli soprattutto nei confronti delle grandi case editrici e sulle catene di distribuzione. È necessario comprendere i limiti dell'attuale impianto e prevedere interventi correttivi al fine di evitare che la diffusione della lettura possa essere subordinata a interessi economici speculativi”. Lo annuncia, in una nota, il deputato del Partito Democratico Michele Anzaldi. 

 “I grandi gruppi – prosegue - stanno schiacciando sempre più le librerie ancora presenti sul mercato. Nel nostro Paese, purtroppo, le librerie ancora non godono dello stesso ‘trattamento’ che gli altri Paesi Europei gli riservano.  All’estero gli viene riconosciuto, giustamente, un  ruolo culturale e sociale di primaria importanza  e vengono tutelate attraverso apposite leggi. In Italia, nel 2011, è stata approvata una norma che viene in soccorso di queste piccole realtà culturali:  si tratta della Legge Levi che fissa al 25% lo sconto massimo applicabile al  prezzo di copertina e vieta di realizzare più di una  campagna promozionali all’anno. Questo per contrastare colossi come Amazon che avevano iniziato ad applicare sconti pari al 40%”.

 “L’entrata in vigore della legge Levi, però, a quanto pare, non ha risolto i problemi, se e è vero che i grossi gruppi continuano a impazzare schiacciando le piccole librerie di quartiere, che fanno sempre più fatica a restare in vita. C’è bisogno, dunque, di una effettiva e rigorosa applicazione della legge per fornire un maggior supporto alle piccole librerie, un sostegno a chi vuol fare della cultura, e soprattutto di un suo sogno, un lavoro che aiuta a conoscere il mondo, ad amare il bello e a tenere viva la nostra anima”, conclude Anzaldi.