• 07/10/2015

Chiedono abolizione finanziamento e non dicono che chiuderebbero oltre 200 testate locali

“Tutti gli interventi in Aula dei deputati del M5S in merito alla questione del finanziamento pubblico all’editoria si sono concentrati su un racconto privo di fondamento che esula completamente dalla concretezza della materia. Basta osservare quali sono i giornali che con la loro proposta di abrogazioni perderebbero il sostegno pubblico e verrebbero dunque chiusi: circa duecento piccole testate locali, peraltro sottoposte a verifiche puntuali e vincolate a dimostrare il numero di copie vendute e a rispettare regole ferree sulle assunzioni. Tutto quello che ha raccontato il Movimento in Aula sugli scandali, sui grandi quotidiani, sui giornali di partito non ha nulla a che vedere con questa legge.

Invece il Movimento avrebbe ottenuto il solo risultato di mettere a tacere tante voci libere e indipendenti diffuse nel territorio. Meno propaganda, più profondità e più preparazione da parte del Movimento gioverebbero all'Italia”. Lo dice Roberto Rampi, deputato Pd e relatore del provvedimento discusso oggi dalla Camera, il quale aggiunge: ““Il Movimento Cinquestelle ha mostrato ancora una volta la sua vera natura. Rifiuta ogni discussione e ogni dialogo. Pone aut aut. E di fronte a una proposta concreta di riforma del sistema, frutto di un lavoro condiviso e approfondito in commissione, non accetta il confronto o l'abbinamento dei testi ma pretende un voto prendere o lasciare. È la dimostrazione di un modo inutile ed inefficace di esercitare il proprio ruolo in Parlamento, con l'obiettivo di dimostrare sempre e solo di essere gli unici portatori della Verità. Al Movimento non interessa mai, purtroppo, il risultato, ma invece lo scontro e la propaganda”.