• 25/09/2014

“La notizia dell'abbandono definitivo da parte di Enel del progetto di riconversione a carbone della centrale termoelettrica di Porto Tolle non stupisce ed anzi era attesa. Tutto ciò però è fonte di preoccupazione poichè ad oggi la stessa Enel non ha detto cosa vorrà fae di quel sito”. Il deputato Pd Diego Crivellari commenta quanto è trapelato dal colosso dell'energia italiano questa mattina, esternando una viva preoccupazione per le sorti dei lavoratori di Porto Tolle e per l'assenza di un progetto alternativo per l'imponente struttura.

“Mi unisco alle maestranze della centrale e alle sigle sindacali - continua Crivellari - che giustamente dovranno far sentire la loro voce, dato che quanto emerso da Enel, pone dei seri rischi sull'oraganizzazione del personale che oggi è in forza a Porto Tolle. Prevalentemente sono lavoratori del posto, che potrebbero trovarsi già da domani spostati in altri siti produttivi d'Italia”. “Occorre – spiega Crivellari - una logica anche nell'abbandono di importanti pezzi di economia e storia del nostro territorio, come lo è stato per decenni la centrale di Polesine Camerini. L'Enel oggi ha un dovere ancor più grande, di fronte ai lavoratori e alla cittadinanza. Ha il dovere di dire quale nuovo futuro propone per Porto Tolle: se rimarrà un sito produttivo, magari con sistemi di generazione a basso impatto ambientale o se questo è il preludio di uno smantellamento definitivo. I dati che vanno analizzati, ora, sono molti e delicati, dall'infrastruttura ancora esistente, parlo delle caldaie, della ciminiera, degli elettrodotti di valenza e capacità nazionali al piano energetico nazionale”.

“Ma oggi occorre anche pensare a come inciderà il futuro della centrale di Porto Tolle sull'economia del territorio. Lancio un appello a tutta la classe istituzionale ed ai rappresentanti di categoria perché a breve si possa proprio a Porto Tolle riunirsi per valutare e discutere approfonditamente, serve un tavolo con attori locali e nazionali per capire programmare il futuro della centrale”, conclude Crivellari.