• 01/10/2014

“Ribadisco con forza che la centrale Enel di Porto Tolle è una questione nazionale. Ritengo per questo che siano soprattutto i vertici del governo a doversene far carico. Per sollecitare che ciò accada ho presentato un’interrogazione al ministro Guidi, alla quale chiedo di conoscere se e quali iniziative il governo intenda attivare per convocare, con la massima urgenza, un tavolo istituzionale con gli attori locali e nazionali, l'azienda e le organizzazioni sindacali al fine di programmare il futuro della centrale e preservare i necessari investimenti per mantenere il sito ancora produttivo, salvaguardando i livelli occupazionali e scongiurare la chiusura dell’impianto di Porto Tolle”. Lo dichiara Diego Crivellari, deputato del Partito Democratico

“La totale assenza di un progetto alternativo – spiega Crivellari - pone il ragionevole dubbio sulle reali intenzioni da parte dell’azienda. Occorre quidi verificare, in tempi rapidissimi, se l’Enel sia intenzionata a mantenere il sito attivo magari con la previsione di sistemi di generazione a basso impatto ambientale e ad alto sviluppo tecnologico e di ricerca, o se questo annuncio è il preludio allo smantellamento definitivo”.

“Lo si potrà fare – continua Crivellari – solo se sapremmo trovare un momento vero di confronto e una coesione sulle proposte da mettere in gioco. Ritengo però importante non scollegare mai il destino di Porto Tolle dalle scelte di più largo respiro che Governo ed Enel prenderanno a livello nazionale. La programmazione energetica o di approvvigionamento che l’Italia vuole costruire nei prossimi anni è il punto centrale sul quale si può costruire anche il futuro di Polesine Camerini”.

“Solo tenendo insieme l’indirizzo nazionale e le esigenze locali, avremmo qualche possibilità di proporre un progetto credibile e fattibile. Per questo ritengo con le prime risposte che arriveranno dai vertici di Enel e dal Ministro, si potranno porre le basi di quel necessario tavolo istituzionale che coinvolga attori locali e nazionali in grado di capire cosa chiedono lavoratori e territorio e fare sintesi rispetto alle politiche energetiche e di sviluppo del Paese”, conclude il deputato democratico.