• 20/01/2016

“La questione energetica europea s’iscrive a pieno titolo fra i temi aperti con i vertici UE che potranno avere un impatto rilevante sul futuro del nostro sistema industriale ed economico. L’Europa sta cercando di creare un mercato unico dell’energia”. Lo scrive il capogruppo Pd in commissione Attività Produttive, Gianluca Benamati, in un editoriale su L’Unità.

“L'Italia dispone di una capacità di importazione di gas di gran lunga superiore ai propri consumi, da una pluralità di fornitori (Nord Africa, Azerbaijan, senza dimenticare le ultime scoperte ENI in Egitto), che potrebbe far giocare al Paese un ruolo di 'hub del gas'. Anche per tale ragione bisogna prestare attenzione al progetto Nord Stream 2, un progetto che nell'ottica del mercato unico dell’energia non può che essere palesemente errato”, aggiunge Benamati.

“Infatti, non allevia la dipendenza da un unico fornitore ed evita al contempo il passaggio in diversi Paesi dell’UE, oltre che in Ucraina. I paesi del Sud, tra i quali il nostro, risultano essere fra i più danneggiati. Il progetto è in evidente difetto rispetto alle ragioni della politica di sicurezza e al presupposto della solidarietà. Un mercato così nascerebbe già distorto. Dovrebbero essere poste unitariamente, nel dibattito nazionale ed europeo, l’opportunità di Nord Stream 2 rispetto al gasdotto che attraversa l’Ucraina e la centralità del corridoio sud, che collega il nostro Paese non solo con l’Azerbaijan ed il Nord Africa, ma in prospettiva anche con i giacimenti del medio oriente. In tal modo, il Sud Europa sarà soggetto e non oggetto della politica energetica comune. Se mercato unico europeo vogliamo che sia, tale deve essere da subito. Un ampio corridoio sud per il gas è nell'interesse generale dell’Unione e non solo dal punto di vista energetico”, conclude il deputato democratico.