• 15/01/2015

“Il governo è a conoscenza dell’intenzione di far arrivare dalla Russia la paglia pre-lavorata necessaria alla produzione di bio-etanolo nello stabilimento Eni di Gela? E  intende verificare le ragioni dell’impossibilità di utilizzare paglia proveniente dalla stessa Sicilia o comunque dal Mezzogiorno, e se, eventualmente, vi sia possibilità di realizzare in sede locale una filiera per la paglia pre-lavorata?”. Lo chiedono Michele Anzaldi e Giovanni Burtone, deputati Pd e componenti in Commissione Agricoltura alla Camera, con un’interrogazione in Commissione

“Nel corso della presentazione del polo di formazione dei tecnici per la sicurezza del Gruppo Eni – spiegano Anzaldi e Burtone - è emersa la notizia che giungerà in Sicilia dalla Russia la paglia pre-lavorata, dalla quale il gruppo industriale "Mossi & Ghisolfi", leader internazionale dell'ingegneria e dei prodotti chimici rinnovabili derivati da biomasse non alimentari, ricaverà bio-etanolo, come carburante pulito. Tale impianto sarà realizzato in un’area attualmente dismessa del petrolchimico di Gela”.

“Sorprende – proseguono i due deputati democratici - che si voglia far arrivare addirittura dalla Russia tale prodotto. Bisognerebbe, infatti, conoscere con quale tipo di trattamento arrivi in Italia e per quali ragioni non sarebbe disponibile nel nostro Paese. Per quanto trattata, la paglia è comunque un elemento disponibile anche in Sicilia e, in ogni caso, non è impossibile realizzare, in presenza della materia prima, una filiera per l’adattamento a scopi industriali”.

“Sembrerebbe paradossale che mentre l’intero settore agricolo in particolare quello siciliano soffre le ripercussioni delle sanzioni Ue nei confronti della Russia noi importiamo paglia dalla stessa Russia”, concludono Anzaldi e Burtone.