• 29/07/2014

''Lo sciopero unitario dei lavoratori dell'ENI a difesa dello stabilimento di Gela, proietta in una dimensione nazionale il problema della chimica. Ormai molti nodi vengono al pettine per quanto riguarda le ristrutturazioni di importanti settori industriali ed e' prevedibile che questo significhi un impatto fortemente negativo sull'occupazione. Bisogna che il Governo riprenda un discorso sulla politica industriale e che si passi dai tavoli di crisi per gestire l'emergenza a vere iniziative di programmazione dei fattori produttivi'': cosi' Cesare Damiano, presidente della commissione Lavoro della Camera. 

"Se il nostro Paese non chiarisce qual e' la sua vocazione industriale e le sue scelte nei settori fondamentali - aggiunge - si corre il rischio di una desertificazione industriale. Auto, chimica, siderurgia, telecomunicazioni, navalmeccanica e aerospazio, per citare alcuni importanti settori manifatturieri, fanno ancora parte dell'orizzonte produttivo del nostro Paese? Vertenze come quelle dell'Eni o delle acciaierie di Terni debbono diventare casi nazionali''.