• 10/07/2014

“Voglio ricordare che meno di due anni fa Eni ufficializzò un progetto, sottoscritto dalle organizzazioni sindacali, per la trasformazione della raffineria veneziana da impianto di lavorazione del greggio a stabilimento per la produzione di biodiesel. Un progetto che finalmente rompeva la situazione di stallo di Porto Marghera e interrompeva la lunga stagione degli abbandoni e delle dismissioni. Ora non è accettabile che quegli impegni vengano liquidati con un colpo di spugna. E’ necessario che il governo si attivi per chiarire la situazione”.

A dirlo il vice presidente del gruppo PD alla Camera, Andrea Martella, commentando il nuovo piano di riorganizzazione annunciato da Eni e il rischio che ciò comporti un taglio netto di attività che attualmente vedono impegnati oltre 600 lavoratori a Porto Marghera.

“Quell’accordo aveva un valore che andava oltre la raffineria: segnava infatti una ripartenza, in termini di interventi ed investimenti, che poteva rappresentare un esempio di riconversione valido per l’intera Porto Marghera. E’ questa prospettiva che va salvaguardata assieme alla tutela dei lavoratori. E’ sulla base di questo ragionamento che Eni va richiamata alla responsabilità e al rispetto degli impegni”.