• 10/05/2016

“Attraverso questa prima audizione di rappresentanti delle opposizioni eritree al Parlamento italiano, si conferma la necessità di impegnarsi per una transizione del Paese verso lo stato di diritto. Secondo autorevoli e aggiornate ricognizioni dello stato dei diritti umani, nel Paese africano la situazione continua infatti ad essere preoccupante”. Lo dice Lia Quartapelle, capogruppo Pd in commissione Esteri, al termine dell’audizione del Coordinamento Eritrea democratica alla Camera. “L’Italia è al fianco di chi lotta per l’affermazione dei diritti umani, come gli eritrei che hanno trovato protezione e opportunità nel nostro Paese. Ogni mese, un numero compreso tra 2 e 3 mila persone, tra cui molti minori non accompagnati, fuggono dal Paese esponendosi a notevoli rischi ormai tristemente noti. Dei circa centocinquantamila migranti sbarcati sulle coste italiane nel 2015, quasi uno su quattro proveniva dall’Eritrea”, spiega la deputata Pd.

“Negli ultimi anni, l'Italia e l’Unione europea si sono rese disponibili a dialogare e collaborare con Asmara per favorire lo sviluppo in Eritrea e contrastare il traffico di migranti. Per noi è prioritario favorire un dialogo anche tra gli attori regionali, per assicurare sicurezza e crescita economica in Africa orientale. A tal fine, tuttavia, non si può prescindere dalla revisione di un modello politico che il 24 maggio compie 25 anni ed è considerato tra i più repressivi e autoritari del mondo. A una nostra apertura al dialogo”, conclude Quartapelle, “deve corrispondere un impegno costruttivo per la normalizzazione dello spazio politico eritreo, con l'approvazione di una Costituzione, un’apertura anche alla presenza delle organizzazioni della società civile libera e una progressiva affermazione della democrazia, ad oggi ancora del tutto inesistente”.