• 19/11/2014

Colpisce il disinteresse delle istituzioni campane e napoletane

“Sconcerta la richiesta del procuratore generale della Corte di Cassazione all’apertura del processo Eternit. In quello che viene definito ‘il processo del secolo’, per numero di vittime coinvolte e perché una sentenza di conferma della condanna per disastro ambientale doloso avrebbe segnato un punto importante per la giurisprudenza e per la giustizia, il pg Iacoviello sceglie di mettere in contrapposizione diritto e giustizia”

- Così Gennaro Migliore, deputato Pd, commenta la decisione del pg di chiedere un annullamento senza rinvio della condanna 18 anni di reclusione inflitta a Stephan Schmidheiny perché il reato di disastro ambientale doloso si è prescritto –

“Le conseguenze dei reati ambientali sono illimitate nel tempo e non si può pensare di far intervenire la prescrizione del reato quando gli effetti dello stesso reato sono ancora visibili, e donne e uomini continuano a morire. In Campania sono ancora molti, troppi, i lavoratori che non hanno visto riconosciuto il disastro ambientale per l’esposizione all’amianto, come i ferrovieri di Portici e Pozzuoli o le maestranze dei cantieri navali di Castellammare. Una sentenza di conferma della condanna – spiega Migliore - potrebbe creare un varco per l’apertura di un processo anche nei confronti di Italsider e delle tante vittime rimaste senza verità e giustizia”.

“Colpisce quindi il disinteresse delle istituzioni campane e napoletane, oggi assenti in sede processuale. Bagnoli non può essere usata per avviare un braccio di ferro col governo: dell’area ci si deve occupare con rispetto, anche dei suoi abitanti e di chi vi ha perso la vita. La Campania è in questo momento un territorio su cui finalmente il governo pone l’attenzione, a partire dal completamento della bonifica per l’area ex eternit previsto dal decreto “Sblocca Italia”, ma non possiamo partire dall’anno zero. È necessario non dimenticare quello che è successo, i troppi morti, i mancati risarcimenti, e – conclude Migliore - le istituzioni regionali e locali devono iniziare a fare la loro parte”.