• 13/05/2014

La vice presidente della Camera: la pena per il malaffare sia proporzionale alla pessima pubblicità su un evento mondiale

 

 

“Più che cercare analogie e differenze rispetto al passato, dovremmo tutti reagire di fronte ad una dura verità: nel nostro Paese ogni volta che c’è da realizzare una grande, sia dopo la tragedia del terremoto o per un evento mondiale come l’Expo 2015, s’impone non lo spettro ma la certezza della corruzione. Del favore, della mazzetta, della tangente.  Dirà  l’inchiesta della magistratura sulle responsabilità di vicende che con nomi e volti ci riportano a 22 anni fa, e mi auguro che la pena per il malaffare sia proporzionale alla pessima pubblicità che con il loro comportamento hanno fatto all’Italia, a quella parte pulita dell'Italia impegnata perché Expo sia un’occasione di lavoro e di rilancio economico e culturale”.

 

Così la vice presidente della Camera, Marina Sereni.

 

“La soluzione non può essere peggiore del male, come gli sponsor del ‘tanto peggio, tanto meglio’ vorrebbero: ovvero fermare i lavori.  Task force, nuova governante, semplificazione… Bisogna agire in fretta e bene – conclude -, perché il mondo ci guarda e la ferita che ha prodotto l’ennesimo scandalo per corruzione può essere sanata soltanto da una reazione straordinaria che riporti l’Expo a quello che deve essere, l’orgoglio di un Paese moderno e civile in cui legalità e crescita economica vanno insieme.