• 17/06/2015

“Prima di lanciare allarmi, meglio sarebbe attendere e leggere le motivazioni della sentenza, che non mi risulta ancora depositata”. Così Donatella Ferranti, presidente della commissione Giustizia della Camera, in merito alla pronuncia della Cassazione che ieri sera ha annullato senza rinvio la condanna a 6 anni e 9 mesi per bancarotta dell’ex sondaggista di Berlusconi, Luigi Crespi. “Inviterei tutti alla cautela, è fuor di dubbio che la recente legge anticorruzione – sottolinea l’esponente del Pd –abbia reintrodotto il delitto di falso in bilancio, ma come sempre di fronte a una nuova riforma occorre un periodo di rodaggio giurisprudenziale. Occorre cioè che la giurisprudenza si assesti tenendo conto dei lavori parlamentari dai quali emerge in modo esplicito che nei ‘fatti materiali rilevanti non rispondenti al vero’ che costituiscono il falso in bilancio – spiega Ferranti – non possono non rientrare anche alterazioni di natura valutativa. Del resto, la semplice lettura delle disposizioni del codice civile che fissano i parametri fondamentali per la redazione del bilancio, dello stato patrimoniale e del conto economico, chiarisce che tutte le voci e poste importano la traduzione, in grandezze convenzionali, di elementi necessariamente fattuali”.

Insomma, insiste Ferranti, “è quantomeno intempestivo e strumentale creare allarmismo cercando di sminuire la portata di una riforma valutata con favore da magistrati esperti e giuristi nel corso delle audizioni alla Camera. Aspettiamo che la giurisprudenza si consolidi, se poi qualche aggiustamento sarà necessario, non saranno certo questo governo e questa maggioranza che della lotta alla corruzione hanno fatto una priorità a tirarsi indietro”.