• 12/03/2019

“La decisione della Presidenza del Consiglio dei Ministri di ritirare il logo al Congresso delle Famiglie di Verona  è una vittoria non solo del Pd, che insieme alle opposizioni al Senato aveva presentato una mozione in tal senso, ma di tutte le cittadine e i cittadini democratici che credono nel rispetto della Costituzione”.

Lo dichiara la deputata veronese Alessia Rotta, vicepresidente vicaria dei deputati del Partito Democratico

“Anche oggi abbiamo avuto la conferma che le “famiglie naturali”, prese a modello dagli organizzatori del congresso, possono dare prova di orrori come la costrizione alla prostituzione da parte di una madre nei confronti di una figlia tredicenne o le violenze sessuale ripetute da parte di “un bravo padre di famiglia” che, non contento, postava le immagini della violenza sui social. Non è con la difesa a oltranza della famiglia come organismo al di sopra del leggi civili e divine - sottolinea la deputata Dem - che si tutelano i figli e si superano le condizioni di fragilità, e soprattutto non  con l’odio nei confronti dell’omosessualità o con l’omotransfobia”.

“In un Paese dove anche oggi una donna rischia la vita per mano dell’ex, dove in meno di una settimana due donne sono state vittime di femminicidio, la priorità del governo - conclude Rotta - dovrebbe essere il contrasto alla violenza, il sostegno attivo alla condizione femminile, la lotta alle disuguaglianze e l’impegno per un cambio culturale radicale nel rispetto delle differenze a partire dalla scuola”.