• 09/06/2016

“Alessandra, Sara, Michela e altre cinquantacinque donne uccise quest’anno. Anche ieri l’ennesima tragedia a Verona, un femminicidio dopo l’altro, ormai quotidianamente tv e giornali  raccontano  terribili casi di cronaca nera in cui le vittime sono sempre le donne, colpite, umiliate ed uccise da mariti o ex compagni. Sono donne uccise perché donne, e per colpa di  uomini che hanno un malato sentimento di “passione”, una degenerazione che troppo spesso purtroppo provoca la morte. L’attenzione della politica verso la sicurezza delle donne e verso un fenomeno così presente e pericoloso dev’essere costantemente massima. Occorre lavorare molto di più sulla prevenzione, sull’educazione alla parità tra i sessi e la prevenzione della violenza, temi già inseriti nel Piano di offerta formativa (POF) di ogni scuola per educare bambini e ragazzi alla parità tra i sessi e alla prevenzione della violenza di genere e di tutte le discriminazioni. Il decreto contro il femminicidio approvato l’anno scorso è importante ma non basta. Si prevedono già pene più severe per chi usa la violenza o commette stalking, ma anche misure concrete di prevenzione e protezione delle vittime, l’allontanamento dalla casa familiare, il patrocinio gratuito, l’irrevocabilità della querela, la priorità nel percorso giudiziario, il piano nazionale contro la violenza. Ora serve però un passo in avanti, un cambiamento radicale nell’educazione, nel linguaggio, nel rispetto, e nell’educazione ai sentimenti. La civiltà di un Paese si misura soprattutto da come sono tutelate le donne, è ora che l’Italia risolva questo fenomeno pericoloso una volta per tutte”. Lo dichiara la deputata e responsabile nazionale Pd Welfare e Sport, Daniela Sbrollini.