• 09/02/2017

La Deputata onora la memoria degli innocenti uccisi nelle foibe o che furono costretti a lasciare le loro terre

“La tragica vicenda delle foibe è la dimostrazione di quanto spesso le ideologie calpestino le persone, cercando invece di far credere di perseguire il bene. Durante e dopo la seconda guerra mondiale migliaia di italiani, spesso per il solo fatto di essere italiani, vennero uccisi dal movimento di liberazione sloveno e croato e vennero gettati nelle foibe, cavità naturali della Venezia Giulia, per occultarne la scomparsa.

Le vittime erano militanti di quello stesso regime fascista che aveva occupato parte della Yugoslavia oppure erano semplici cittadini, innocenti. Spesso la loro unica colpa era quella di essere proprietari terrieri, oppure semplicemente di parlare italiano. Per decenni non si è avuto in Italia il coraggio di parlare abbastanza di questi crimini, anche perché i responsabili erano militanti antifascisti. Da una ventina d’anni, invece, anche grazie all’istituzione della Giornata del ricordo, questa storia, che assieme a quella dell’esodo istriano-dalmata è uno dei maggiori drammi italiani del Novecento, ha iniziato a fare breccia nell’opinione pubblica.

Se un tempo le foibe venivano utilizzate strumentalmente da ideologie di destra per accreditare la propria parziale versione dei fatti, oggi sono diventate finalmente patrimonio condiviso di denuncia e di ricordo per tutti gli italiani. In occasione di questa importante ricorrenza vorrei esprimere profonda vicinanza ai parenti delle vittime e a chi fu obbligato a lasciare la propria terra per trovare rifugio in patria o all’estero”. Lo afferma Laura Garavini, della presidenza del PD alla Camera, in occasione della Giornata del ricordo delle foibe e dell’esodo istriano-dalmata.