• 11/02/2016

“Il Pd ha posto quattro elementi di fondo nella mozione sui frontalieri: la libertà di circolazione, la libertà di impresa, la garanzia per diritti dei lavoratori e l’ attenzione al territorio”. Lo ha dichiarato il capogruppo Pd in commissione Ambiente Enrico Borghi oggi alla Camera dove è stata approvata la mozione che “impegna il governo a richiedere un chiarimento formale alla Confederazione elvetica in merito alle decisioni discriminatorie assunte dal Canton Ticino. in contrasto con gli accordi di libera circolazione”, a sua prima firma.

“Voglio innanzi tutto smentire – ha detto Borghi - alcune accuse tese a confondere le acque, a sostenere che con l'accordo italo-svizzero per il rientro dei capitali si voglia sacrificare i frontalieri per favorire le Banche. Non è così e lo dimostra il fatto che noi oggi siamo concentrati sulla parte che riguarda la situazione inaccettabile che stanno vivendo i frontalieri e sulla progressiva integrazione dello spazio economico a cavallo del confine tra Italia e Svizzera. Siamo paesi amici, ma l’ aula deve sapere che ci sono cittadini che pagano più tasse sul lavoro solo perché italiani, una conseguenza della campagna politica fatta dall’estrema destra ticinese per cui gli italiani devono stare casa loro; questa aula deve sapere che un italiano per lavorare lì deve produrre una mole di documentazione burocratica enorme perché si parte dal presupposto che noi italiani delinquiamo più di altri cittadini; deve sapere che una legge del Canton Ticino vieta alle nostre aziende artigianali di operare e che le campagne xenofobe vogliono introdurre quote all’ ingresso, a scapito nostro. Noi difendiamo i valori di tutti i lavoratori, e parliamo - a differenza di altri- la stessa lingua a Roma, a Milano, a Varese e come anche a Lugano. Questo elemento deve essere chiaro come è chiaro che va eliminata ogni discriminazione. Ecco allora che la mozione vuole fornire al governo una serie di impegni per un processo di armonizzazione fiscale temperata con l’estensione della franchigia ai frontalieri, prevista dalla legge di stabilità 2015; a garantire il ristorno per i comuni di confine; l’ eliminazione di incongrue tassazioni per godere dell'assistenza sanitaria ; l’introduzione dello statuto del frontaliere e che l'eventuale extra gettito derivante dall'entrata a regime del trattamento fiscale Irpef dei frontalieri debba essere destinato a potenziare le infrastrutture nelle zone di confine con la Svizzera. Questa mozione – conclude Borghi - è la risposta che dobbiamo al Paese sui diritti di parte importante dei nostri lavoratori".