• 27/09/2016

“Quali iniziative assumere dopo l’esito della consultazione popolare del Canton Ticino sulle quote ai frontalieri e a seguito dell’approvazione della legge di attuazione di quella tenutasi nel 2014?”. Lo chiede al ministro Gentiloni la deputata del Pd, Maria Chiara Gadda, in una interrogazione sottoscritta da diversi deputati Dem.

“L’Accordo sulla libera circolazione delle persone tra la Svizzera e Ue sancisce un principio che non può essere violato unilateralmente”  sottolinea Gadda ricordando il “crescente ripetersi di atteggiamenti ostili e discriminatori nei confronti di imprese e lavoratori di nazionalità italiana: nel 2014 i tetti massimi e i contingenti annuali, poi l’aumento dell’imposizione fiscale, nel 2015 le restrizioni per le imprese artigiane italiane, ora questa nuova iniziativa che sarà anche di difficile applicazione. Per questo - aggiunge Gadda - ho appreso con favore le parole del ministro Gentiloni espresse nella telefonata al suo omologo elvetico. Regione e Governo dovranno muoversi assieme. Resta da capire - conclude Gadda - se la Lega Nord e il presidente Maroni continueranno ad essere alleati della Lega dei Ticinesi e dell’Udc che hanno promosso le consultazioni o se, finalmente, sceglieranno di essere alleati dei cittadini che sono chiamati a rappresentare e dei lavoratori transfrontalieri. La politica dei due forni alla lunga si vede”.