• 09/03/2015

“Bene l’accoglimento da parte del Tar del Lazio del ricorso di diverse coppie gay il cui matrimonio contratto all’estero era stato trascritto nel registro delle unioni civili della Capitale, provvedimento poi annullato dal prefetto. Ora, però, la parola passi al Parlamento: non si può più lasciare che sia la magistratura, da sola, a decidere se estendere o meno i diritti”. Lo afferma Alessandro Zan, deputato Pd, impegnato da anni per il riconoscimento dei diritti civili.

“Dopo le positive affermazioni del premier Matteo Renzi di questi giorni, secondo cui i diritti civili hanno priorità nell’agenda del Governo e del Parlamento - prosegue il parlamentare - è arrivato il momento di calendarizzare subito la legge sulle unioni civili, mantenendo l’impostazione iniziale ‘alla tedesca’, ossia stessi diritti e doveri delle coppie sposate con l’unica differenza della step-child adoption, l’adozione del figlio del partner”.

“Si tratta di una legge doverosa, che risponde alle esigenze sempre più impellenti di tante famiglie italiane e la cui approvazione consentirebbe di dare un valido riconoscimento giuridico alle innumerevoli situazioni che al momento, in assenza totale di regolamentazione, rappresentano una vera e propria spada di Damocle per le coppie gay e lesbiche del nostro Paese, nonché per i figli cresciuti nelle loro unioni”, conclude Zan.