• 19/02/2018

 "L'azzardo è uno dei grandi mali del nostro tempo: colpisce l'uomo, la sua dimensione personale, familiare, lavorativa e socioeconomica. Non possiamo permettere che lo Stato guadagni o incentivi ciò che può distrugge l'uomo e la società. Per questo bisogna trovare una regolamentazione efficace. In questi 5 anni qualcosa è cambiato. Ci sono state azioni positive come il divieto parziale della pubblicità, la diminuzione delle slot machine, le campagne fatte dalla società civile. Tutte azioni che hanno ottenuto soprattutto due risultati: hanno fermato la crescita esponenziale dell'azzardo avvenuta fra il 2003 e il 2013 e hanno finalmente fatto comprendere all’opinione pubblica generalizzata, e non solo agli addetti ai lavori, che l’azzardo è un male sociale da combattere“. Lo dichiara il deputato del Pd, Lorenzo Basso, fondatore dell'intergruppo parlamentare per il contrasto all'azzardo, introducendo la conferenza stampa a Montecitorio "Una legge sul gioco d'azzardo" promossa dalla campagna “Mettiamoci in Gioco” con la presenza di Don Armando Zappolini e padre Alex Zanotelli.

"Il divieto di pubblicità è la sfida prioritaria, la base di tutto il resto - spiega Basso - perché ha un valore culturale. Sono stati fatti alcuni piccoli passi, basti pensare alle pubblicità molto aggressive di qualche anno fa, ormai superate, ma è necessario fare molto di più. Serve il divieto totale della pubblicità; serve il divieto delle sponsorizzazioni, serve una politica chiara per invertire la rotta. L'azzardo è come l'amianto: fino a quando non si sapeva che era nocivo alla salute si è utilizzato in buona fede; quando però si sono capiti i danni si è dovuto renderlo fuorilegge ed iniziare la bonifica. Sull'azzardo, senza diventare antiproibizionisti, dobbiamo fare lo stesso: senza criminalizzare i piccoli esercenti dobbiamo però iniziare una vera e propria bonifica perché gli effetti negativi dell'azzardo sociale sono gravissimi e dureranno a lungo. Finalmente stiamo percorrendo la strada giusta, condividendo un percorso con le associazioni e la società civile, ed questo è quello che serve", conclude Basso.