• 27/01/2016

"Viviamo mesi in cui le sirene di chi vorrebbe chiudere frontiere, rimettere in piedi muri e ricreare steccati nel cuore dell’Europa, si fanno sempre più assordanti. Nel vocabolario dei nostri giorni c’è chi risponde alle questioni epocali che ci investono dando sempre più spazio a parole piene di intolleranza verso interi popoli e culture. Una scorciatoia facile, che sommariamente identifica tutti gli altri da noi come nemici: senza distinguere i veri nemici del terrorismo e i delinquenti legati alle migrazioni, dagli uomini e dalle donne che vogliono vivere come noi in un mondo fatto di pacifiche convivenze. Ora più che mai, il ricordare tutti assieme, ognuno attraverso il proprio contributo, la dimensione gigantesca e disumana di quella tragedia che si è consumata nel cuore dell’Europa, assume un significato attuale. Di valore umano ma sicuramente politico. Di difesa civile, collettiva, di una storia che proprio all’indomani della Shoah e della seconda guerra mondiale ha cominciato a camminare verso un’Europa democratica ed egualitaria. Sicuramente sono stati commessi errori strada facendo. Errori che hanno impedito di avere oggi un’Europa autenticamente unita e al tempo stesso aperta. Ma anche attraverso momenti di ricordo come questo resta fondamentale affermare che indietro non si può, non si deve tornare".

Lo dichiara sulla sua pagina Facebook Andrea Martella, vice presidente del Gruppo Pd