• 09/12/2014

Le Istituzioni repubblicane possono consentire il superamento di una legge votata dal Parlamento? “Nella provincia di Verona – spiega il deputato pd Vincenzo D’Arienzo - almeno tre Comuni, Oppeano, Monteforte d’Alpone e Zevio, non hanno rispetto le quote previste della legge di aprile 2014 (’art. 1 comma 137, nr. 56) ovvero il minimo del 40% per ciascun genere nella nomina dei componenti della Giunta. Su questo punto ho interrogato il ministro dell’Interno che nella risposta fa riferimento a una sentenza del Consiglio di Stato (3938 del 24 luglio 2014) estranea nei contenuti e nella ratio al principio sancito dalla legge 56/2014 (il fatto è precedente alla legge) e si scopre che pochi giorni dopo l'approvazione della legge 56, Alfano, a firma del Direttore Centrale Carmen Perrotta, ha emanato una circolare nella quale si afferma che ‘occorre lo svolgimento da parte del sindaco di una preventiva e necessaria attività istruttoria preordinata ad acquisire la disponibilità allo svolgimento delle funzioni da parte di persone di entrambi i sessi. Laddove non sia possibile occorre un'adeguata motivazione sulle ragioni della mancata applicazione del principio di pari opportunità’ e, va oltre, manifestando incompetenza, suggerisce di far valere i vizi di legittimità nelle sedi giurisdizionali previste.

“In pratica, questa anomala disquisizione ha, di fatto, aperto la porta alla mancata applicazione della norma che il Ministero dovrebbe far rispettare. “Per questo – conclude D’Arienzo - ho denunciato i fatti al Presidente Renzi che ha la delega sulle pari opportunità chiedendo quali iniziative intenda assumere per eliminare qualsiasi ostacolo, interno all’Amministrazione pubblica e presso i Comuni, alla completa e piena affermazione della legge cd. Delrio e obbligare i Comuni interessati al rispetto incondizionato della volontà democraticamente e legittimamente espressa dal Parlamento”.