• 15/01/2016

Con il decreto sulla depenalizzazione “si muove un passo ulteriore verso quel nuovo modello di politica criminale che stiamo costruendo in questa legislatura: da un lato rigore assoluto e rafforzamento del dispositivo penale nei confronti dei delitti gravi, dall’altro trasformazione in illeciti amministrativi e civili dei reati bagatellari e residuali”. Così Donatella Ferranti, presidente della commissione Giustizia della Camera, commenta il via libera del consiglio dei ministri al testo che dà attuazione a quanto stabilito nella legge sulla messa alla prova approvata dal Parlamento nel 2014: “Il decreto – sottolinea l’esponente del Pd – riguarda reati per lo più colpiti dalla sola pena pecuniaria, reati di modestissimo allarme sociale dal punto di vista penale che vanno solo a ingolfare inutilmente le aule giudiziarie. Con la depenalizzazione, al contrario, si rafforza l’efficacia preventiva della sanzione e si deflaziona il carico dei tribunali che potranno così concentrarsi con più energia sulla criminalità che mette a rischio la sicurezza dei cittadini e il tessuto socio-economico del paese. La depenalizzazione di reati minori infatti – conclude Ferranti – va letta alla luce dei numerosi provvedimenti che in questi mesi abbiamo messo in campo contro la criminalità economica e la corruzione”.